NOI VOI GEI

Un Natale luminoso, sempre con un occhio attento alla sicurezza

Negli occhi di tutti noi non può che brillare, ogni anno con lo stesso fascino di quelli precedenti, sia nell'infanzia che in età adulta, il fascino e la magia che solo il periodo natalizio sa donare nel suo modo unico, confortevole e indiscutibilmente, come da tradizione, luminoso.

Le luminarie che ogni inverno irrorano di luce le nostre case, oltre a vie, piazze, parchi pubblici ed edifici, sono infatti un tratto caratteristico di un periodo sognante, in cui si punta a far tesoro di quanto vissuto e trascorso nell'anno che volge al termine e a fare progetti, con positività e ottimismo, per quello che verrà.

Tradizione, dicevamo, quella che ci invita a utilizzare molti dispositivi elettrici per dare alla nostra casa un'atmosfera festosa e felice grazie agli addobbi natalizi tra cui primeggiano, in un trionfo di stelle, puntali, palline, decorazioni, fasce colorate e chi più ne ha più ne metta, inevitabilmente, proprio le luci. Che vadano a completare il nostro albero, a impreziosire il presepe, o a dare un tocco di gioia anche a spazi esterni, come balconi, terrazze e giardini, le luci vengono largamente impiegate in questo periodo, e tenute accese anche per lunghi tratti della giornata, quasi del tutto senza sosta.

Occupandoci di sicurezza in ambito antincendio, noi di GEI sosteniamo sempre un corretto utilizzo di tutti i dispositivi elettrici, evitando possibili sovraccarichi e riducendo gli sprechi che, si sa, in questo momento e contesto storico ancora più che in passato, diventa un'attività a cui prestare molta più attenzione.


Sovraccarico energetico VS cortocircuito: di che cosa si tratta?


Ci sarà sicuramente capitato, nel corso degli anni, di essere testimoni di un repentino spegnimento dell'illuminazione di casa, o di un'improvvisa interruzione degli elettrodomestici che avevamo in funzione. Al netto di potenziali problematiche esterne al nostro ambiente domestico (i famigerati "guasti di zona"), ripensandoci avevamo magari al contempo acceso la TV, avviato il programma della lavatrice, infornato l'arrosto per cena e magari azionato anche la lavastoviglie per i piatti del pranzo. Il risultato è stato un sovraccarico del circuito elettrico, che si verifica in quanto il circuito stesso non riesce a supportare (e letteralmente "sopportare") un quantitativo di energia elettrica sufficiente per alimentare tutti i dispositivi collegati.

Quando il circuito è chiamato ad assorbire più energia di quella, inevitabilmente limitata, che può gestire in sicurezza ecco che allora scatta il differenziale, meglio conosciuto come il proverbiale interruttore "salvavita", di nome e di fatto, con il quadro elettrico di casa che avrà quindi una levetta abbassata, spesso quella riferita alla fornitura generale di corrente. Questo interruttore indispensabile, obbligatorio e regolamentato dall'apposita normativa di riferimento (l'originaria Legge 46/90 poi abrogata, sostituita e completata dal successivo D.M. 37/08), protegge il circuito elettrico e quindi la nostra sicurezza in generale, evitando il potenziale innesco di un incendio.

Ogni circuito elettrico è composto da un sistema complesso, costituito da cavi attraverso i quali corre l'elettricità, da interruttori per l'accensione e lo spegnimento (da quelli di riferimento del quadro elettrico ai classici pulsanti che utilizziamo per accendere o spegnere luci ed altri dispositivi), e infine dalla parte finale, ovvero dai dispositivi stessi che utilizziamo.

Il proverbiale "scatto" del salvavita svolge un ruolo fondamentale in quanto pone termine al sovraccarico. Senza il suo intervento, in breve tempo il circuito si surriscalderebbe a un punto tale che l'aumento della temperatura fonderebbe fili, cavi e altri elementi, con il rischio di generare un cortocircuito e aumentando vertiginosamente le probabilità di provocare un incendio.

Se infatti il sovraccarico è fondamentalmente una richiesta maggiore di energia elettrica, dovuta all'accensione contemporanea di più dispositivi o eventualmente anche a un malfunzionamento di solo alcuni di essi, che giungono a reclamarne un quantitativo maggiore del dovuto, parlando di cortocircuito ci si riferisce a un vero e proprio guasto.

Si tratta di un'anomalia del circuito elettrico in seguito a un pericolosissimo contatto accidentale tra due fili: il filo fase e il filo neutro. Il primo, di colore nero o marrone, si occupa di veicolare la tensione nel circuito, trasportandola dall'impianto all'apparecchio che la utilizzerà. Il secondo, di colore blu, funge invece da elemento equilibratore, tendendo al valore di zero volt e occupandosi solo della corrente di scarico che esce dall'apparecchio per poi disperdersi e "chiudere" il circuito. Un loro contatto fortuito sprigionerebbe tutta la corrente all'interno del filo neutro che, non reggendone l'urto, causerebbe così il cortocircuito, che neanche il salvavita riuscirebbe a impedire. Il cortocircuito, che deriva da un'anomalia nell'impianto o dal cattivo funzionamento di un dispositivo, produce quindi un un passaggio di elettricità troppo forte e intenso che, raggiungendo un livello insostenibile per il circuito, può così generare un incendio.


Il rischio incendio negli impianti elettrici


Sebbene sia una delle cause più comuni scatenanti un incendio di natura elettrica, in realtà non è detto che ogni rogo di questa tipologia venga innescato espressamente da un cortocircuito. Per esempio le fiamme potrebbero scaturire per via del cosiddetto effetto joule, ossia come conseguenza di un incremento della temperatura interna dei cavi, poi trasmessa per conduzione all'esterno, oppure da un falso contatto, cioè quando una parte di impianto, di norma non in tensione, in seguito a un guasto giunge a caricarsi pericolosamente di tensione elettrica.

Un'altra possibile causa è l'arco elettrico, cioè il verificarsi di una vera e propria scarica elettrica di elevatissima potenza in seguito a un malfunzionamento, oppure l'azione dell'energia elettrostatica, che si accentua in modo incontrollabile quando una carica statica eccede un determinato livello, provocando scintille che possono generare un incendio. Si tratta ad esempio di un rischio molto elevato in fabbriche dove vengono lavorati materiali per definizione privi di carica, come tessuti e plastica. L'energia statica si forma per attrito su questi materiali, a causa della rapidità con cui i macchinari preposti li trattano, e ciò fa sì che acquisiscano una carica elettrica, producendo vere e proprie scariche.

Infine se non opportunamente arginato, come abbiamo già descritto, anche uno stesso sovraccarico elettrico non gestito adeguatamente può scatenare un incendio.


L'attenzione prima di tutto


Nel nome di una maggiore sicurezza ricordiamo qualche piccolo, ma essenziale accorgimento che può essere d'aiuto per evitare il più possibile ogni eventuale insorgere di problemi di natura elettrica. In prima istanza non sottovalutare mai le avvisaglie di potenziali anomalie, quali ronzii sospetti di interruttori, elettrodomestici, prese elettriche, pulsanti o dispositivi quali ciabatte, prolunghe, prese multiple o adattatori eccessivamente caldi dopo il loro utilizzo.

Diffidare, anche da un punto di vista visivo e olfattivo, di spine o prese annerite, così come di qualsiasi odore di bruciato, campanello d'allarme di una possibile combustione.

Verificare quindi sempre che i dispositivi, a parete e mobili, godano di un corretto livello di manutenzione e non presentino fili esposti o rotture. Importante è inoltre, a questo proposito, l'applicazione delle apposite placche protettive per le prese elettriche. Come abbiamo già ricordato, è opportuno non aggravare mai il carico elettrico di ciabatte multipresa, in quanto sono conduttori di elettricità mobili che, con più dispositivi collegati, potrebbero surriscaldarsi più facilmente. Sia per motivi di sicurezza che di risparmio, energetico ed economico, è consigliabile attivare i dispositivi elettrici unicamente quando necessario, evitando accensioni prolungate e ricordandosi di limitarne l'utilizzo se, per esempio, siamo fuori casa, non sottovalutando il potenziale rischio nel dimenticarli in funzione.

Ricordiamo inoltre che l'utilizzo di un'illuminazione led, in luogo delle tradizionali lampadine a incandescenza o alogene, può essere una soluzione vincente da più aspetti, contenendo il rischio di surriscaldamento e guadagnando nella durata del prodotto stesso (pari anche a venti volte di più rispetto alle lampadine tradizionali).

In caso di incendio di natura elettrica, inoltre, come già descritto nel nostro articolo dedicato agli estintori, si raccomanda l'impiego di specifici estintori ad anidride carbonica CO2, i più indicati, senza mai ricorrere all'utilizzo di acqua.

Pronti quindi a festeggiare il Natale e l'arrivo dell'Anno Nuovo in tutta sicurezza? Tutti noi in GEI facciamo eco a questo appello, unendoci allo spirito di gioia e festa di questi giorni sempre in nome di prevenzione e protezione, i nostri capisaldi da sempre, e facendovi, di tutto cuore i nostri più cari auguri.




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