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Giornata Mondiale del Risparmio Energetico. Ecco i benefici... non solo al portafoglio!

In un mondo come quello di oggi, sempre più in preda alla frenesia, non dobbiamo mai perdere di vista la possibilità di ottimizzare: dalle risorse alle spese, passando per le attività e il nostro tempo libero.

Spesso, ottimizzare si traduce in un abbassamento del livello attuale di qualcosa a cui, magari per abitudine o per involontaria dimenticanza, non prestiamo la dovuta attenzione.


Facile a dirsi, ma come fare? A dire la verità riteniamo sia molto più semplice di quanto si possa pensare! Noi in GEI crediamo sia possibile partire dai più semplici aspetti della vita quotidiana, da piccoli passi giornalieri che, a lungo andare, possono portare a grandi benefici.


In un'ottica di riduzione dei consumi, ottimizzazione energetica e risparmio (in senso lato) l'enfasi si pone nell'adottare uno stile di vità più sostenibile, con grande attenzione nell'evitare sprechi. Questa è la principale tematica che la Giornata Mondiale del Risparmio Energetico sensibilizza con entusiasmo e determinazione dal 16 febbraio del 2005, giorno della sua istituzione.


Tornando ai trucchetti per ridurre i consumi, per esempio, pensiamo, dopo essere tornati a casa da una giornata di lavoro o di studio, a quanti piccoli accorgimenti potremmo tenere d'occhio. Eravamo di fretta questa mattina e, dopo aver tenuto in carica il cellulare per tutta la notte (con buona pace della "salute" della sua batteria interna) abbiamo dimenticato il caricabatterie nella presa di corrente. Oppure, la TV: quel film la sera precedente ci aveva annoiato un po', finendo per farci perdere interesse e per trascinarsi stancamente a letto. Oh no, la TV è ancora in stand-by!

E ancora, è il momento di stendere la biancheria che abbiamo messo in lavatrice, come mai così poca? Forse sarebbe stato meglio attendere ancora un po', per poter caricare pienamente la lavatrice e risparmiare un lavaggio. Buona idea, no?

Per non parlare di PC a postazione fissa e laptop. In quanti casi li lasciamo "in attesa" quando in realtà, almeno per oggi, non abbiamo più strettamente bisogno di utilizzarli?


Se poi hai bisogno di una motivazione più pragmatica, ricordiamoci che, a partire dal 1° gennaio 2022, le bollette hanno subito un rincaro record del 55% per l'elettricità e di circa il 42% per il gas. Forse è proprio ora di prestare massima attenzione e impegno per risparmiare, su tutti i fronti.


Quello che non tutti sanno o considerano è che ogni dispositivo elettrico, dal più semplice e di frequente utilizzo al più grande, consuma energia, anche se lasciato in modalità stand-by.


Un'altra buona abitudine è, per evitare il rischio di sovraccarico e, nei casi peggiori di cortocircuito elettrico (e noi in GEI lo sappiamo bene, avendo grande esperienza nella lotta agli incendi, anche di natura domestica), utilizzare in modo corretto e non eccessivo prese multiple e ciabatte elettriche.


I cortocircuiti possono verificarsi proprio a causa delle eccessive temperature raggiunte, per un'intensità di corrente elettrica troppo elevata (ricordiamo che in questi casi non va mai utilizzata acqua per spegnere un incendio di natura elettrica, ma anzi estintori ad anidride carbonica CO2 oltre, naturalmente, a rivolgersi subito ai vigili del fuoco).


Nel caso delle ciabatte elettriche, una delle cause più frequenti degli incendi domestici, con un sovraccarico costante dato dal plug di moltissimi dispositivi, che non viene rilevato da un differenziale o da un interruttore magnetotermico, e il conseguente surriscaldamento dei conduttori interni, purtroppo il rischio di innesco di un incendio si amplifica notevolmente.

Ecco perché il loro utilizzo (ricordiamo, sempre soltanto di prodotti a marchio CE) è consigliabile solo per carichi temporanei non gravosi e, ci permettiamo di rimarcare, unicamente in caso di reale necessità.

Perché allora non unire la nostra sicurezza anche a un risparmio energetico, oltre che economico? Come possiamo vedere, c'è solo da guadagnare... o meglio, da risparmiare!


Il risparmio energetico si estende anche al di fuori del contesto domestico, per esempio in ambito strutturale, con un processo di riqualificazione energetica già in atto mirato alla riduzione delle emissioni di gas serra. In tutta Europa oltre il 40% dei consumi energetici complessivi è generato dagli edifici, un dato che si attesta al 36% del totale sulla scala delle emissioni rilasciate.


L'UE punta, a seguito delle nuove proposte legislative della Commissione Europea presentate a metà dicembre 2021, ad abbattere drasticamente le emissioni prodotte dal settore elettrico, fissando come obiettivo una diminuzione del 55% entro il 2030, rispetto ai dati di partenza fissati al 1990.

Il 2030 sarà quindi la deadline per la totale assenza di emissioni nocive prodotte dagli edifici privati, anticipata al 2027 per quanto riguarda gli edifici pubblici.


Parafrasando quanto proposto dalla Commissione UE, gli edifici dovranno consumare poca energia, beneficiare il più possibile di un'alimentazione proveniente da fonti rinnovabili e non rilasciare emissioni in carbonio da combustibili fossili.

Questo sarà possibile rispettando nuovi standard minimi prefissati per migliorare le prestazioni e l'efficienza energetica, secondo un ordine decrescente dalla A alla G, dove la A indica la massima efficienza possibile e la G il livello minimo necessario.

Entro il 2027 il 15% degli edifici pubblici con le peggiori prestazioni dovrà passare dalla classe G alla F, e poi alla E entro il 2030. Per i privati, il livello F dovrà diventare realtà entro il 2030 e il livello E entro il 2033.


Anche l'Italia sposa naturalmente questa politica, facendo salire, a partire da giugno 2022, al 60% la quota minima obbligatoria per i consumi energetici prodotti da energie rinnovabili per gli edifici privati (nuovi, o sottoposti a importanti attività di ristrutturazione). La percentuale richiesta sarà invece del 65% per gli edifici pubblici.


Ecco perché si fa sempre maggior ricorso a soluzioni che puntano allo sfruttamento delle energie rinnovabili come, per esempio, i pannelli fotovoltaici, che producono energia pulita, sostenibile e rinnovabile. La soluzione fotovoltaica andrà progressivamente a sostituire le coperture in amianto, grazie a una serie di incentivi governativi che puntano a rafforzare un processo di ammodernamento già in corso da tempo.


Riassumendo, come abbiamo visto, ci sono tantissime ragioni e innumerevoli opportunità per contribuire al risparmio energetico, che noi in GEI sosteniamo appieno, partendo dalla vita di tutti i giorni per poi proseguire su larga scala, negli edifici in cui abitiamo o che frequentiamo.

Del resto, una vita più sana, con meno rischi e con qualche risparmio in più fa bene alla nostra salute, all'ambiente in cui viviamo, e perché no... anche al portafoglio!



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