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Vie di fuga in tutta sicurezza: le scale antincendio

La vita è fatta a scale, c'è chi scende e c'è chi sale... recitava un antico adagio, in riferimento alle situazioni di favore o difficoltà che l'imprevedibilità della nostra esistenza può presentarci. A volte in salita, affrontando imprevisti ed eventi particolarmente probanti o negativi, altre volte in discesa, quando un episodio positivo, un lieto evento oppure il proverbiale colpo di fortuna ci consentono di ottenere qualcosa di insperato, oppure semplicemente di prendere le cose con più calma, con il sorriso, senza dover fare i conti con pressioni e stress.


Di discesa, nell'importante contesto di sicurezza e prevenzione a cui noi di GEI facciamo costantemente riferimento, parliamo anche quando si tratta di scale antincendio, che vengono percorse dalle persone all'esterno o, come vedremo, anche all'interno degli edifici in cui sono installate come vie di fuga in caso di emergenza.


La normativa di riferimento


Per definire caratteristiche, parametri e funzionalità di questo importante elemento strutturale e architettonico, è necessario fare riferimento al Codice di Prevenzione Incendi, che dalla sua prima promulgazione ha visto poi modifiche e perfezionamenti a livello legislativo ad esempio con i Decreti Ministeriali del 27 luglio 2010 e del 3 agosto 2015, poi ulteriormente completati con il D.M. risalente al 18 ottobre 2019.

Sotto l'aspetto normativo sono naturalmente previsti requisiti obbligatori da rispettare rigorosamente nella progettazione e nella conseguente realizzazione delle scale antincendio, da applicare tassativamente da parte di tutte le attività per cui ne è richiesta la presenza. Si tratta infatti non solo di edifici aperti al pubblico (ci vengono in mente subito scuole, istituti professionali e università, così come ospedali, teatri, musei, centri commerciali, ecc...), ma anche di edifici residenziali con un'altezza antincendio di almeno 12 metri (per esempio palazzi e grattacieli per cui i Vigili del Fuoco, in caso di necessità, non avrebbero la possibilità di accostare le autoscale a un balcone o una finestra per piano per entrare in azione). Questo obbligo si estende anche alle strutture che rientrano nel settore turistico-ricettivo o di natura collettiva (per esempio alberghi, residence e caserme) e anche ad attività industriali e lavorative.  


Interno & Esterno: le varie tipologie di scale d'esodo


Le scale antincendio, denominate anche scale d'esodo in quanto la loro funzione è specificatamente quella di garantire il corretto deflusso verso le vie di uscita di un edificio in caso di incendio o di generale emergenza (pensiamo per esempio anche a cause naturali, come i terremoti) vengono suddivise in due macroaree e in successive quattro sottocategorie.

In base alla loro effettiva collocazione, possono essere innanzitutto interne oppure esterne al proprio edificio di riferimento, con conseguenti differenze nelle loro caratteristiche e nei criteri di realizzazione.


Addentrandoci più nel dettaglio, riscontriamo come detto quattro grandi tipologie di scale antincendio:


  • protette (collocate all'interno dell'edificio in questione, si tratta della tipologia più semplice. Costituiscono un vero e proprio compartimento resistente alle fiamme, con accesso diretto interno da ogni piano tramite apposite porte tagliafuoco REI con meccanismo di chiusura automatica, conducendo le persone in fase di esodo verso un luogo sicuro, come un punto di raccolta esterno. Sono obbligatoriamente dotate di vani di aerazione in sommità di ciascuna superficie non inferiore al metro quadro) 
  • a prova di fumo (sono collocate in un vano adiacente alla struttura, con la particolarità di avere accesso diretto da ogni piano a partire da uno spazio esterno, non coperto, oppure da un disimpegno aperto su uno spazio esterno almeno per un lato. Queste scale limitano l'ingresso dei gas emessi durante la combustione verificatasi in compartimenti attigui e anch'esse, oltre a presentare un'elevata resistenza alle fiamme, sono dotate di appositi varchi di ventilazione per condurre e smaltire i fumi) 
  • a prova di fumo interna (con tratti molto simili alle scale descritte in precedenza, è possibile imboccarle provenendo da spazi interni chiusi, quindi dai piani della struttura architettonica in questione, e sono caratterizzate dalla presenza di filtro a prova di fumo. Sostanzialmente si tratta di un vano o disimpegno circoscritto da strutture con resistenza al fuoco non minori del valore REI 60, protette da due o più porte tagliafuoco dello stesso valore, che funge da filtro, come una sorta di anticamera, verso l'esterno)
  • esterne (qualora siano interamente esterne all'edificio di riferimento. Sono solitamente in metallo, provviste di relativo parapetto realizzato secondo le norme di legge, e ideate con proprietà tali da arginare almeno momentaneamente l'espandersi verso l'esterno dell'incendio scoppiato all'interno grazie anche a porte tagliafuoco anche qui con valore minimo REI 60).


Per quanto riguarda l'ultima tipologia è bene ricordare che è necessario che la realizzazione della scala avvenga con materiali incombustibili e che la parete esterna dell'edificio che vede il collocamento della scala presenti una larghezza di 2,5 metri per ciascun lato oltre alla larghezza, già da conteggiare, della scala stessa. 

Qualora questo non fosse possibile, la scala esterna dovrà essere eretta a una distanza di 2,5 metri dalla parete del complesso, e collegarsi alle porte di piano tramite apposite passerelle protette. 

Ricordiamo che qualsiasi edificio che prevede un accesso pubblico ha l'obbligo di installare questa specifica tipologia di scale di sicurezza. 


Scale antincendio: altre componenti


Ogni struttura antincendio è dotata anche di componenti accessorie, ugualmente importanti e le cui peculiarità non sono assolutamente da trascurare per garantire un elevato livello di sicurezza e limitare ancor di più i rischi. 


I corrimano, per quanto concerne le scale interne, non devono sporgere più di 8 centimetri dalle pareti e le loro estremità non devono essere spigolose, ma smussate e convergenti verso il basso o verso le pareti stesse, in modo da non risultare ingombranti o trasformarsi malauguratamente in potenziali oggetti contundenti in caso di fuga precipitosa scatenata dal panico. A questo proposito nessuna sporgenza è ammessa dalle pareti delle scale interne per un'altezza di almeno due metri dalla superficie calpestabile, proprio per evitare naturalmente che queste possano intralciare l'esodo. 


Ringhiere e balaustre, nei casi in cui le scale siano aperte su ambedue i lati e non "si appoggino" quindi a una parete in muratura, devono avere un'altezza mai inferiore a un metro ed essere realizzate in un materiale ignifugo forte da poter reggere e sopportare potenziali urti e colpi causati da assembramenti e fughe concitate in seguito a situazioni di emergenza. 


Le rampe delle scale antincendio devono solitamente essere rettilinee, costituite da un minimo di tre gradini a un massimo di 15, rigorosamente di forma rettangolare, con un'altezza non superiore ai 17 cm e una parte calpestabile mai minore di 30 centimetri l'uno.

Queste misure sono naturalmente atte a favorire un deflusso continuo e agile, senza difficoltà o rallentamenti. Qualora le rampe non fossero rettilinee, per ragioni logistiche e strutturali, la conditio sine qua non per la loro installazione è che comprendano i cosiddetti pianerottoli di riposo ogni 15 gradini e che la parte calpestabile di ciascun gradino sia di almeno di 30 centimetri, posta ad almeno 40 centimetri dal riferimento centrale. 

Infine, per quanto concerne la larghezza delle stesse, non deve mai risultare minore di 120 centimetri e, se superiore ai 3 metri, è necessariamente prevista la presenza anche di un corrimano centrale.


Nella speranza che la vita sia spesso fatta di scale in discesa, noi di GEI puntiamo sempre su accortezza e attenzione, e ci prepariamo nel caso in cui la salita (in senso figurato, data dalla difficoltà nell'affrontare una situazione di grande pericolo come un incendio), ci richieda di utilizzare le scale antincendio in discesa, verso un luogo sicuro, al riparo dal pericolo delle fiamme.



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