Antincendio e impianti di condizionamento: le novità
Novità in arrivo in merito alla prevenzione incendi per gli impianti di climatizzazione: un passo avanti verso l'ecocompatibilità, dettato però anche dal bisogno di sempre maggior efficacia.
Fino a oggi era obbligatorio usare fluidi non infiammabili o non infiammabili e non tossici negli impianti di condizionamento presenti all'interno delle aree aperte al pubblico. Oggi si prevede invece la possibilità di utilizzare fluidi refrigeranti classificati a bassa infiammabilità, ma comunque con un basso impatto sul temuto effetto serra.
DM 10 marzo 2020: cosa prevede
Le regole contenute nel nuovo DM Disposizioni di prevenzione incendi per gli impianti di climatizzazione inseriti nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi sono inerenti alle attività di progettazione, costruzione, esercizio e manutenzione degli impianti di climatizzazione operativi in quelle nelle attività normalmente soggette ai controlli di prevenzione incendi. Parliamo dunque di impianti di condizionamento di scuole, strutture alberghiere, attività commerciali, di intrattenimento e pubblico spettacolo, strutture sanitarie e uffici.
Quali fluidi sono ammessi
Il Decreto di marzo, come confermato e chiarito poi anche dalla circolare DC PREV 9833 del 22 luglio 2020, contempla l'uso di quei fluidi classificati A1 o A2L secondo la norma ISO 817 Refrigerants - designations and safety n classification o norma equivalente. Attenzione però: per il loro impiego è necessario che la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione siano eseguiti a regola d'arte.
Cosa serve: documentazione e manualistica
Per rendere a norma l'impianto serviranno il manuale di uso e manutenzione: redatto in lingua italiana, dovrà essere in linea con quanto previsto dalla normativa vigente e contenere il piano dei controlli, delle verifiche e delle operazioni di manutenzione.
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